The most educational day so far, we spent a few hours of the American Revolution Museum in Philadelphia, learning a bit more about the history of how this country began.
We’re traveling back in time to the late 1700s. The United States are not such yet, but colonies of the United Kingdom ruled by George III. In 1763, with the end of the Seven Years’ War and the signing of the Treaty of Paris (The first one), Britain gets its hands on a chunk of territory in North America, owned previously by France and Spain. To pay for the British defense of the new American colonies, the British Parliament passes the Stamp Tax, a requirement for certain documents to be printed on taxed paper stamped in Britain, then sent to the colonies.
“No Taxation without Representation.” The population of the colonies didn’t like this new taxation imposed by a Parliament so far away in London that was not representing them in North America. The thirteen colonies (Massachussets, Connecticut, Pennsylvania, North Carolina, South Carolina, New Hampshire, New Jersey, New York, Delaware, Georgia, Maryland, Virginia and Rhode Island) joined forces to fight against Britain for freedom, including boycotting British products by producing American ones.
Events like the Boston Massacre happen, with the British fighting back against the revolution, and the Boston Tea Party, where the Revolution dumps crates of British tea into the harbor.
In September 5, 1774, The First Continental Congress covenes in Philadelphia, later to become the capital.
General George Washington fights with his army against the British troops. In the meantime in Europe, both France and Spain declare war against the British, and the French in particular become allies of the Americans in their fight against Britain.
After many fights, some won by the British and some by the Americans, on November 30, 1782 the two sign preliminary articles of peace that recognise American independence and, a year later on September 3, 1783, The Treat of Paris is signed and the American War of independence ends.
“All men are created equal” is the most important part of the Declaration of Independence, and a lot was mentioned in the museum of the hypocrisy of this statement, where the “all men” considered where only white. Black people, who also fought for their country, were still enslaved even after the independence.
There’s a lot more about the American Revolution history, so I might come back to this article and add some more information later on. In the meantime, I just want to mention that the museum was an interesting experience. I know I’m biased, having a big passion for museums and cultural locations, but having the chance to hear the story of such a new country that doesn’t have history bleeding from every corner like our countries in Europe have really helped in understanding this place a little more.
We also visited the famous Liberty Bell of Philadelphia, commissioned in 1752 that later on became a symbol of Independence and freedom.
Being the first capital of the United States, Philadelphia really is the place for the history buffs.
Nel giorno più istruttivo finora, abbiamo trascorso qualche ora al Museo della Rivoluzione Americana di Philadelphia, imparando qualcosa in più sulla storia di come è nato questo Paese.
Viaggiamo indietro nel tempo fino alla fine del 1700. Gli Stati Uniti non sono ancora tali, ma colonie del Regno Unito governato da Giorgio III. Nel 1763, con la fine della Guerra dei Sette Anni e la firma del Trattato di Parigi (il primo), la Gran Bretagna si ritrova con una porzione di territorio in Nord America, precedentemente di proprietà di Francia e Spagna. Per pagare la difesa britannica delle nuove colonie americane, il Parlamento britannico approva una nuova tassazione, che prevede che alcuni documenti vengano stampati su carta tassata e timbrati in Gran Bretagna, per poi essere inviati alle colonie.
"Nessuna tassa senza rappresentanza". La popolazione delle colonie non ha gradito questa nuova tassazione imposta da un Parlamento lontano, a Londra, che non li rappresentava in Nord America. Le tredici colonie (Massachussets, Connecticut, Pennsylvania, Carolina del Nord, Carolina del Sud, New Hampshire, New Jersey, New York, Delaware, Georgia, Maryland, Virginia e Rhode Island) si uniscono quindi contro la Gran Bretagna per la libertà, boicottando i prodotti britannici e producendo delle versioni americane.
Si verificano eventi come il Massacro di Boston, con gli inglesi che combattono contro la rivoluzione, e il Boston Tea Party, in cui la rivoluzione scarica casse di tè britannico nel porto di Boston.
Il 5 settembre 1774, il Primo Congresso Continentale si riunisce a Filadelfia, che in seguito diventerà la capitale, e negli anni il generale George Washington combatte con il suo esercito contro le truppe britanniche. Nel frattempo, in Europa, sia la Francia che la Spagna dichiarano guerra agli inglesi e i francesi, in particolare, diventano alleati degli americani nella loro lotta contro la Gran Bretagna. Dopo molti scontri, alcuni vinti dagli inglesi e altri dagli americani, il 30 novembre 1782 le due parti firmano articoli preliminari di pace che riconoscono l'indipendenza americana e, un anno dopo, il 3 settembre 1783, viene firmato il Trattato di Parigi, che pone fine alla guerra d'indipendenza americana.
"Tutti gli uomini sono creati uguali" è la parte più importante della Dichiarazione di Indipendenza, e nel museo si è parlato molto dell'ipocrisia di questa affermazione, dove "tutti gli uomini" considerati erano solo bianchi. I neri, che avevano combattuto a loro volta per il loro Paese, erano ancora in schiavitù anche dopo l'indipendenza.
Ci sono molte altre cose sulla storia della Rivoluzione americana, quindi probabilmente tornerò su questo articolo per aggiungere ulteriori informazioni in seguito. Nel frattempo, voglio solo dire che il museo è stato un'esperienza davvero interessante. So di essere di parte, avendo una grande passione per i musei e i luoghi di cultura, ma avere la possibilità di ascoltare la storia di un Paese così nuovo, che non ha la storia che esce da ogni angolo come i nostri Paesi in Europa, mi ha davvero aiutata a capire un po' di più questo luogo.
Abbiamo anche visitato la famosa Liberty Bell di Filadelfia, commissionata nel 1752 e divenuta in seguito simbolo dell'Indipendenza e della libertà. Essendo la prima capitale degli Stati Uniti, Filadelfia è davvero il posto giusto per gli appassionati di storia.