Living like a local, our first errand of the day was doing laundry. The Airbnb doesn’t have a washing machine we can use, so we decided to go to Sunshine Laundromat. We had to change the 12 one-dollar bills we had in quarters (the machines only function with 25-cent coins) and wait for our clothes to be clean.
While waiting, we had breakfast just next door: two bagels, one with cream cheese and one with butter. Pretty good food. Coffee, not so much.
Half an hour later, when our machines were done and we got ready to sweat in front of the dryers, a bunch of locals started coming to the laundromat. Some of them even knew each other, having their appointed laundry day of the week. With one quarter per 6 minutes of dryer, we let our clothes for another half an hour round, then packed them back in the luggage and walked back “home”.
While I was in the room writing, Carl went for a run to the famous Rocky steps. There were so many tourists around, looking at the statue that, after being used for the movie, got placed in the same park that can be seen in the movie.
We’re currently staying in Francisville, a northern area of the center of Philadelphia. Not too far, you can walk by the Eastern State Penitentiary, a former prison in the shape of a medieval castle where Al Capone was held in 1929. Considering castles don’t exist in the US, it looks a bit out of place, but definitely magnificent and huge.
First stop, you know it, a bookstore: we visited a place called Bookhaven, a huge store with only secondhand books - and a cute red cat walking around.
Walking around so much and everything closing quite earlier than we expected, we decided to keep the historical monuments and museum for the last day and just stroll around the city. I took a few picture of these blue signs that tell stories of different locations around Philadelphia. Walking around its street, you can feel its pride in being an historical place.
After many more bookstore stops and a slice of pizza as a snack, a funny thing happened. We wanted to walk into what looked like a pub and a man sitting just next to the door asked me something when I grabbed the handle: “Goda-d?”
After I didn’t get him for the second time, confused by his confused look, Carl helped. “He’s asking you for ID”. The pub served alcohol and, of course, they check your ID even though you’re clearly older than 21. I didn’t have my wallet with me, so I showed him a scan of my Italian ID from my phone. He clearly didn’t believe it was real, but he let us in anyway. It’s funny but also a bit upsetting thinking that after studying English for this long, 13 years in school, 4 at university, and the million hours I spent studying it by myself, watching shows and reading books, I just couldn’t understand the two words “GOT ID?” in a Philly accent. It’s really true that only by going to a country you can learn the real language.
Esattamente come le persone del posto, la nostra prima commissione della giornata è stata fare il bucato. L'Airbnb non ha una lavatrice che possiamo usare, quindi abbiamo deciso di andare ad una lavanderia a gettoni. Abbiamo dovuto cambiare le 12 banconote da un dollaro che avevamo in quarters (le lavatrici e asciugatrici funzionano solo con monete da 25 centesimi) e aspettare che i nostri vestiti fossero puliti. Nell'attesa, abbiamo fatto colazione proprio lì accanto: due bagel, uno con crema di formaggio (Proprio Philadelphia? Chissà…) e uno con burro. Cibo molto buono. Il caffé, molto meno.
Mezz’ora dopo, quando le nostre lavatrici erano finite e ci preparavamo a sudare davanti alle asciugatrici, un gruppo di persone del posto ha iniziato ad arrivare alla lavanderia. Alcuni di loro si conoscevano proprio di persona, avendo il loro giorno della settimana dedicato al bucato. Con un quarto di dollaro per 6 minuti di asciugatrice, abbiamo lasciato i nostri vestiti per un'altra mezz’ora, li abbiamo rimessi nei bagagli e siamo tornati a "casa".
Mentre io ero in camera a scrivere, Carl è andato a correre sulle famose scale di Rocky. C'erano tantissimi turisti ad ammirare la statua che, dopo essere stata usata per il film, è stata collocata nello stesso parco usato nelle riprese.
Attualmente alloggiamo a Francisville, una zona nord del centro di Philadelphia. Non troppo lontano, si può passeggiare vicino all'Eastern State Penitentiary, un'ex prigione a forma di castello medievale dove Al Capone fu rinchiuso nel 1929. Considerando che i castelli non esistono negli Stati Uniti, sembra un po' fuori contesto, ma è sicuramente magnifico da vedere.
Prima tappa, lo sapete, una libreria: abbiamo visitato un posto chiamato Bookhaven, un negozio enorme con solo libri di seconda mano - e un simpatico gatto rosso che passeggiava intorno agli scaffali. Avendo camminato così tanto e chiudendo tutto molto prima del previsto, abbiamo deciso di tenere i monumenti storici e il museo per l'ultimo giorno e di passeggiare per la città. Ho scattato qualche foto a questi cartelli blu che raccontano le storie di diversi luoghi di Philadelphia. Camminando per le sue strade, si può percepire l'orgoglio di essere una città storica.
Dopo molte altre soste in libreria e una fetta di pizza come spuntino, è successa una cosa divertente. Volevamo entrare in quello che sembrava un pub e un uomo seduto proprio accanto alla porta mi chiese qualcosa quando afferrai la maniglia: "Goda-d?"
Dopo che non l'ho capito per la seconda volta, confuso dal suo sguardo confuso, Carl mi ha aiutata. "Ti sta chiedendo un documento". Il pub serviva alcolici e, ovviamente, controllano la carta d'identità anche se hai chiaramente più di 21 anni. Non avevo con me il portafoglio, così gli ho mostrato una scansione della mia carta d'identità italiana dal telefono. Si vedeva benissimo che non credeva fosse vera, ma ci ha fatto entrare lo stesso. È divertente ma anche un po' deludente pensare che dopo aver studiato l'inglese per così tanto tempo, 13 anni a scuola, 4 all'università, e un milione di ore passate a studiarlo da sola, guardando programmi e leggendo libri, non sono riuscita a capire le due parole "GOT ID?" in un accento di Philadelphia. È proprio vero che solo andando in un paese si può imparare la vera lingua.